NEWS ALERT - RSS ANSA ABBONATI ANSA SUL TELEFONINO ANSA INTERNATIONAL NEWS » Top News » Italia » Mondo » Sport » Calcio » Economia e Finanza » Cultura e Società » Scienza » Internet » Spettacolo » Moda » Musica » Cinema • Regioni SPECIALI LO SPECIALE SUL CONCLAVE LE FOTO DEI KENNEDY DOWNLOAD CALENDARIO ANSA 2005 BERLUSCONI: ACCETTO LA SFIDA DI FARE UN NUOVO GOVERNO ROMA - Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha appena annunciato in aula a Palazzo Madama l'intenzione di rassegnare le sue dimissioni da premier e di andare al Quirinale. Tutti i senatori della CdL si sono alzati in piedi per applaudirlo. Dai banchi del centrosinistra si e' levato un solo grido: ''Era ora'' 'Stavolta niente sorprese, oggi mi dimetto e vado dal capo dello Stato'': cosi' Silvio Berlusconi al suo arrivo al Senato. Qual e' il fatto politico nuovo? hanno chiesto i cronisti a Silvio Berlusconi, a proposito della decisione di dimettersi. ''Con due forze politiche su sei che decidono di uscire dal governo e mantenere il supporto parlamentare... Adesso poi sono tre su sei quindi non e'...'', ha risposto il premier. INTENDO RAFFORZARE COMPAGINE GOVERNO ''Per rilanciare la nostra azione la mia intenzione e' aggiornare il nostro programma, accrescendo i nostri sforzi per difendere il potere d'acquisto per le famiglie, per sostenere le nostre imprese, per imprimere un rinnovato e deciso sviluppo al nostro Sud. Per questo intendo rafforzare la compagine del governo''. Lo ha detto il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi parlando al Senato. AGLI ALLEATI, CHIEDO DI AVERE FIDUCIA ''Agli amici della maggioranza chiedo di aver fiducia in noi stessi, in voi stessi, nei nostri valori perche' con la nostra fiducia abbiamo affrontato pagine importanti del passato e sono certo ne scriveremo molte altre''. NON MI SOTTRAGGO A CRISI GOVERNO ''Ora non mi posso sottrarre al passaggio di una normale crisi di governo''. NUOVA COESIONE A PARTITI TRASFORMANDO CDL Occorre dare ''nuova coesione ai partiti della Cdl'' per andare avanti con il nuovo governo ''trasformando anche la nostra alleanza di oggi''. Silvio Berlusconi si rivolge cosi', dall'aula del Senato, alla maggioranza di centrodestra alla quale chiede di avere ''fiducia, in noi stessi, nella nostra storia, nel nostro futuro''. ''Abbiamo scritto insieme pagine importanti e sono sicuro - aggiunge Berlusconi - che insieme ne scriveremo ancora''. RIFORME COSTITUZIONALI VANNO AVANTI Le riforme costituzionali andranno avanti. Lo ha detto implicitamente il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in Senato. ''La riforma costituzionale del nostro governo - ha infatti detto Berlusconi - adeguera' le nostre istituzionali alle moderne democrazie europee''. NON POSSO SOTTRARMI A FORMALE CRISI GOVERNO ''Ora, dovendo dar vita ad un nuovo governo, non mi posso sottrarre al passaggio attraverso una formale crisi di governo. E' con questo spirito che ho convocato in questo stesso palazzo il consiglio dei ministri per poi andare subito dopo dal Capo dello Stato. Vi ringrazio dal profondo del cuore. Grazie a tutti''. Cosi' il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha concluso il suo discorso al Senato
«Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde - gettata da un estremo all'altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all'individualismo radicale; dall'ateismo ad un vago misticismo religioso; dall'agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull'inganno degli uomini, sull'astuzia che tende a trarre nell'errore. Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare »qua e lá da qualsiasi vento di dottrina», appare come l'unico atteggiamento all'altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie».
PAPA: PRODI, TEOLOGO FONDAMENTALE E ILLUMINATO DEL CONCILIO BOLOGNA - ''E' uomo di profonda spiritualita', uomo di profonda cultura. E' stato teologo fondamentale e illuminato del Concilio'': cosi' Romano Prodi al suo arrivo a Bologna ha espresso il suo ''sentito omaggio'' e ''personale augurio'' al nuovo Papa. ''E' un vescovo esperto - ha continuato Prodi - capace di un dialogo fecondo, soprattutto con l' ebraismo. Penso che sapra' proseguire con coraggio l' opera avviata dai suoi grandi predecessori per il bene della Chiesa e per la pace dell' umanita'''. ''Come bolognese poi - ha osservato ancora Prodi - mi rallegro anche per la scelta del nome. Benedetto XIV e Benedetto XV erano stati entrambi cardinali di Bologna e quindi per noi il nome e' anche un segno di familiarita' e di continuita'''.
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