Rosa Parks, una delle eroine
della lotta nera contro l'apartheid e la segregazione, è morta all'età di 92 anni. La Parks era nata nel 1913 e, il primo dicembre 1955, avviò a Montgomery in Alabama la protesta contro il segregazionismo sugli autobus, rifiutandosi di cedere il posto a un bianco.
Ne conseguì un boicottaggio dei trasporti pubblici da parte della comunità nera, fra le cui guide c'era già anche un allora giovanissimo Martin Luther King, che si concluse con la 'desegregazione' degli autobus.
Il decesso della Parks, il cui nome intero era Rosa Lee Parks è avvenuto a Detroit, dove la donna attualmente viveva. L'anziana eroina nera è deceduta in casa, per cause naturali. Ne ha dato notizia una portavoce del deputato del Michigan John Conyers.
Quando fece il suo rifiuto, la Park faceva la rammendatrice in un negozio di Montgomery. Per non avere ceduto il suo posto a un passeggero bianco, nonostante l'intimazione dell'autista, la Parks venne arrestata.
Il suo arresto innescò un boicottaggio durato 381 giorni, che è considerato l'atto d'avvio del moderno movimento per i diritti civili, che, all'inizio degli Anni Sessanta, sfociò nel varo del Civil Rights Act.
La questione giuridica sollevata dal rifiuto della Parks, legata alla costituzionalità e alla liceità o meno della segregazione, condusse a una sentenza della Corte Suprema che impose l'integrazione del sistema dei trasporti.
In una cerimonia commemorativa nel 2000, 45 anni dopo - ne saranno passati 50 fra poco più di un mese -, l'allora governatore dell'Alabama Don Siegelman disse che il rifiuto della Parks "cambiò lo Stato e la Nazione per sempre"
Divenuta, con il suo rifiuto,
la "madre del movimento dei diritti civili", la Parks non ebbe, comunque, vita facile nella sua Alabama. Come, del resto, non la ebbe, nell'America che usciva dal segregazionismo, il reverendo Martin Luther King, che ottenne un premio Nobel per la pace per la sua azione, ma finì poi ammazzato da un segregazionista a Memphis nel Tennessee nel 1968, l'anno in cui venne pure ucciso a Los Angeles Robert Kennedy, che, come ministro della giustizia del fratello presidente John. F.
Kennedy, assassinato nel 1963 a Dallas in Texas, aveva contribuito alla definizione e al varo del Civil Rights Act.
La Parks e il marito, oggetto di minacce e di angherie, impossibilitati a trovare lavoro, si tasferirono nel Michigan: lui morì nel 1977; lei, a lungo assistente del deputato Conyers - fu nel suo ufficio dal 1965 al 1988 -, divenne presenza d'obbligo a tutte le celebrazioni delle conquiste nere. Detroit che l'aveva adottata le aveva già dedicato in vita una strada e una scuola media. Lei aveva risposto creando il Rosa and Raymond Parks Institute for Self Development, dove i giovani della città imparano a divenire leader e a difendere i diritti civili e dell'uomo
"The uniform, constant and uninterrupted effort of every man to better his condition, the principle from which public and national, as well as private opulence is originally derived, is frequently powerful enough to maintain the natural progress of things toward improvement, spite both of the extravagance of government, and of the greatest errors of administration"
Adam Smith
«Era sabato mattina, festa del Succot, il cielo era di piombo. I nazisti bussarono alle porte, portavano un bigliettino dattiloscritto. Un ordine per tutti gli ebrei del Ghetto: dovete essere pronti in 20 minuti, portare cibo per 8 giorni, soldi e preziosi, via anche i malati, nel campo dove vi porteranno c’è un’infermeria» ( Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma )
16 ottobre 1943 , ore 5 e 30 del mattino, via del Portico d’Ottavia, Roma, si radunano camion e i soldati addetti alla "Judenoperation”. Contemporaneamente in altre zone di Roma : Trastevere, Testaccio e Monteverde altri soldati tedeschi su altri camion caricavano altri ebrei romani. Alle 14, la razzia è terminata.In tutto sono 1024. Di questi 207 sono bambini.
Si salvò dalla razzia solo chi era ospite delle case di vicini, di amici o chi aveva trovato rifugio in case religiose come S. Bartolomeo all'Isola Tiberina. Gli ebrei furono sorpresi dalla deportazione:meno di un mese prima ( il 24 settembre) hanno consegnato a Kappler più di 50 kg d’oro.
E poi, poi,poi … Roma è la città dove c’era il Papa, e i tedeschi non avrebbero osato ricorrere alla violenza accanto a San Pietro.
E invece .. gli ebrei vengono portati al Collegio Militare di via della Lungara, meno di un chilometro da San Pietro. Ci rimangono 30 ore e poi altri due giorni a Roma Tiburtina prima di partire per Auschwitz caricati su un carro bestiame.. Quattro giorni in cui i prigionieri vengono tenuti dai tedeschi, quattro giorni in cui non succede nulla.
Qualcosa succederà dopo: gli ebrei sapevano di andare in un campo di concentramento, sapevano che avrebbero sofferto freddo e fame ma non si aspettavano quello che in realtà è successo.( una dei mezzi più infami che i nazisti utilizzavano era di far spedire dai campi di concentramento cartoline ai parenti in cui i prigionieri dicevano di stare bene e li invitavano a raggiungerli)
Da Auschwitz tornarono in 16.
L’utilizzo di robot in ambienti domestici non ha avuto, fino ad oggi, molta fortuna. Gli unici esempi sono i cani cibernetici (Aibo,DogRobot). Ma quali sono le difficoltà che incontrano gli scienziati ( tralasciando i costi ) ?
A differenza del mondo industriale, l’ambiente domestico risulta vario e mutevole: un robot deve essere in grado di salire e scendere scale, non
inciampare nei tappeti né sbattere sui muri e sporgenze, ma anche gli
stessi oggetti possono essere spostati e occorre portare in conto le
persone che girano per la casa.
Non è quindi possibile mappare staticamente l’ambiente per i movimenti del robot. Contemporaneamente il robot dovrà interagire con uomini e dovrà quindi muoversi nel rispetto della sicurezza ( un robot può sviluppare una forza tale da procurare danni alle persone e la stessa modulazione della forza è un parametro di non facile implementazione).
Un robot che lavori in ambienti antropici non potrà operare in maniera statica e predefinita ma dovrà pianificare gli obiettivi in real-time verificando lo status quo momento per momento.
Il metodo dei campi di potenziale assegna un campo ad ogni ostacolo e obiettivo: il robot dovrà agire all’esterno dei campi di potenziale degli ostacoli (campo repulsivo) o essere attratto dal campo dell’obiettivo ( campo attrattivo).
Tutto questo andrebbe bene se schematizzassimo il robot come un punto. Ma un robot ha una propria forma ( peraltro non fissa). Esistono punti della
struttura (sporgenze, motori.) che possono essere pericolosi per un essere umano. La pianificazione delle traiettorie va quindi effettuata
in tutti i punti “critici” della struttura.
Supponendo di lasciare come vincolo principale il conseguimento di un dato compito, esisteranno più vincoli secondari secondo un ordine di priorità. In prima istanza, l’ordine può essere deciso a priori: una volta scelti i VEE, al punto a priorità minore verrà assegnata una certa traiettoria. Una volta tradotta questa traiettoria dallo spazio in tre dimensioni in termini delle variabili di giunto del manipolatore, queste diverranno vincoli secondari per il VEE successivo in termini di priorità (in pratica, grazie alla ridondanza, la soluzione per il secondo VEE si avvicinerà “quanto più è possibile” alla soluzione del primo VEE). Questo si itera fino al punto a priorità maggiore (ossia l’organo terminale che deve eseguire il compito).
Ma non è detto che l’ordine di priorità sia deciso a priori: in casi pratici può essere risolto in real-time. Un obiettivo secondario può divenire primario in caso di necessità: una parte del robot che sta per urtare contro un ostacolo impone un cambio della traiettoria per cui il movimento del manipolatore che agisce sulla sporgenza che potrebbe urtare diventa primario finché non viene superato l’ostacolo.
L’algoritmo di decisione della traiettoria avrà un obiettivo primario ( il lavoro da compiere: l’ arrivo in un punto, il trasporto di un oggetto, etc) e degli obiettivi secondari che regolano i movimenti della struttura robot. Ma come gestire un obiettivo secondario a partire da uno primario o più in generale come gestire un movimento avendo come vincolo un altro
movimento della struttura? Ricercatori dell’Università di Napoli propongono l’utilizzo della ridondanza funzionale.E’ possibile sfruttare la ridondanza per imporre come vincoli secondari traiettorie opportune ad ogni punto critico (effettori virtuali multipli,VEE ) Un manipolatore viene detto funzionalmente ridondante quando possiede un numero n di gradi di mobilità maggiore del numero r di variabili necessarie alla caratterizzazione di un dato compito.
Nel blog di ieri ci eravamo lamentati perché nella Finanziaria nono erano previste manovre strutturali.
Ieri al Senato, però, veniva approvata l’articolo 6 del decreto infrastrutture ( firmato dall’ing. Lunardi).
La norma estende le agevolazioni per le chiese cattoliche a tutti gli immobili dove si svolgono attività "connesse a finalità di culto" anche in "forma commerciale". In pratica se prima solo le basiliche non pagavano l’ICI, oggi anche scuole private, case di cura, ristoranti e foresterie appartenenti alle istituzioni cattoliche ne saranno esenti. Le altre confessioni religiose non potranno beneficiarne.
Tale norma cade nello stesso momento in cui il ministro Tremonti taglia gli emolumenti agli enti locali. Il danno stimato per l’Anci è di almeno 300 milioni di euro.
Poiché la legge che esenta le chiese dal pagamento dell’ICI è del 1993 e tale norma va estendere tale legge, i sacerdoti potrebbero ricorrere ai giudici tributari per recuperare i soldi spesi dal 1993 ad oggi. Tutto ciò si traduce in miliardi di euro che i Comuni potrebbero sborsare.
A pochi passi dal Senato, in Piazza San Pietro, Benedetto XVI bacchettava il materialismo del nostro tempo che viene definito idolatria. Intanto da parte del Pontificato continua una manovra di accerchiamento della politica italiana che per recuperare consensi elettorali regala soldi e idee alla CEI.
E' iniziato al Senato il cammino della 3613(la manovra per il 2006).
La Finanziaria paga il prezzo di una situazione economica disagiata del Paese, paga il prezzo delle dimissioni di Siniscalco, ma soprattutto paga il prezzo di una maggioranza in frantumi.
In questo contesto la manovra proposta appare come un semplice tappabuchi ( se ci riesce!) allo stato delle cose contingente ma non avvia alcuna riforma strutturale che permetta all’Italia di superare il guado. La riforma delle pensioni avviata da Pagliarini nel 1994 e solo sfiorata dai governi successivi, le misure a supporto per la riforma del TFR, l’adeguamento della legge Biagi, l’analisi dei privilegi di corporazioni protette erano compiti che un governo liberale doveva portare a termine. E questa, con molta probabilità è l’ultima finanziaria di questa maggioranza! Nel frattempo Tremonti taglia le spese a enti locali e Ministeri chiedendo di fare un sacrificio. Dall’altro lato, l’attuale opposizione critica aspramente la Finanziaria e organizza una manifestazione in piazza. Siamo convinti che qualsiasi fosse stata la manovra del Governo l’opposizione l’avrebbe stroncata. Ed è questo il gran limite dell’opposizione italiana ( peraltro derisa all’estero): una critica a priori e mai nel merito. Ci saremmo aspettati che l’opposizione che si candida ad essere maggioranza, in questo contesto, prospettasse delle misure alternative. Ma l’incertezza dei rapporti di forza all’interno dell’Unione e i principi variegati delle varie forze della coalizione suggeriscono di evitare prese di posizione. Le uniche prese di posizione sono la constatazione comune di un Governo Berlusconi che ha tradito le aspettative e il non prendere posizione. A partire da questi dati di fatto il povero elettore italiano sarà costretto ad andare al voto!
Questa è la descrizione lunga del blog chiamato 'Blog A'.
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