Archivi per: Marzo 2006, 29

29.03.06

Permalink 23:37:05, Categorie: Announcements [A], 244 parole   Italian (IT)

Il convertito afgano è già in Italia

Si trova già in Italia, in una località segreta e sotto le cure del personale del ministero dell'Interno, Abdul Rahman, il cittadino afgano convertito al cristianesimo che rischiava la morte ne suo Paese con l'accusa di apostasia dalla fede islamica.

Rahman, secondo quanto ha riferito il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si trova già dalla scorsa notte nel nostro Paese, al quale ha chiesto ufficialmente asilo politico. Il Consiglio dei Ministri ha deciso oggi all'unanimità di sostenere la proposta del vicepresidente Gianfranco Fini, che si era fatto promotore dell’accoglienza del 41enne convertito. «Siamo lieti di accogliere una persona che ha avuto un grande coraggio», ha dichiarato il presidente Berlusconi. Soddisfazione per la decisione del governo è stata espressa anche dal presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, secondo il quale «il Consiglio dei Ministri ha fatto un gesto importante per i cristiani perseguitati nel mondo». In Europa, intanto, anche la Germania si era dichiarata pronta ad accogliere il 41enne converto al cristianesimo.
Il Parlamento di Kabul ha invece deplorato la scarcerazione di Rahman. In una mozione approvata all'unanimità dopo due ore di dibattito, l'assemblea ha denunciato la decisione della magistratura di rimettere l'uomo in libertà e ha esortato la promulgazione di un esplicito divieto di lasciare l'Afghanistan a carico di Rahman che, si legge nel testo, non deve poter «scappare» impunemente. Il divieto, però, non è stato rispettato, e il convertito afgano potrà esercitare, per il momento, la sua libertà di culto in Itali

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Permalink 12:50:30, Categorie: Announcements [A], 444 parole   Italian (IT)

Elezioni in Israele, vince Olmert

Gerusalemme, 29 marzo (Adnkronos/Ign) - Il nuovo partito centrista Kadima, guidato dal premier ad interim Olmert ha vinto le elezioni israeliane, anche se non ha ottenuto un numero di seggi sufficiente per governare solo. A spoglio ormai concluso il partito fondato dall'ex premier Ariel Sharon ha preso 28 dei 120 seggi della Knesset, seguito dai laburisti che ne hanno conquistati 20. Terzo partito sono gli ultraortodossi sefarditi dello Shas con 13 seggi, mentre al quarto posto si piazza il partito di estrema destra degli immigrati russi Yisrael Beitenu con 12. Il Likud precipita a soli 11 seggi mentre la destra dell'Unione nazionale-Partito nazional religioso si attesta a quota nove.

A sorpresa emerge per la prima volta il partito dei pensionati, finora escluso dal Parlamento, con sette seggi. Il partito degli ultraortodossi askenaziti Torah unita nel giudaismo ottiene sei deputati e la formazione di sinistra Meretz ne conquista quattro. Ai parti arabi va un totale di dieci seggi. Scompare dalla scena politica lo Shinui, il partito laico che aveva ottenuto 15 seggi nel 2003 e che oggi non entra alla Knesset. Nel giorno del voto astensione record: è stata registrata la più bassa affluenza alle urne della storia israeliana, solo il 63,2%.

E il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas ritiene che i risultati delle elezioni israeliani avranno poche ripercussioni, salvo che Olmert, non decida di cambiare linea politica. ''Questi risultati delle elezioni israeliane non cambieranno nulla, a meno che Olmert non cambi di sua iniziativa la sua agenda politica ed abbandoni l'idea degli 'accordi unilateriali''', ha detto Abbas a margine del summit della Lega Araba in corso a Khartoum, capitale del Sudan.

Stamani, dopo aver rivendicato la vittoria di Kadima alle urne, Olmert ha rinnovato il suo invito ad Abbas ad avviare negoziati sulla definizione dei futuri confini di Israele, ribadendo di essere pronto ad agire in maniera unilaterale se non sarà possibile una soluzione concordata.

Il premier ad interim dovrà, infatti, condurre negoziati con diversi partiti al fine di formare un governo che realizzi il suo piano per fissare confini definitivi entro il 2010.

Un incoraggiamento verso una soluzione pacifica e negoziata del conflitto israelo-palestinese arriva anche dall'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza dell'Ue Javier Solana. ''Ho appena parlato al telefono con il primo ministro Ehud Olmert e mi sono congratulato con lui per il risultato delle elezioni di ieri in Israele'' sottolinea il 'ministro degli Esteri' Ue in una nota. Nel corso della conversazione, prosegue Solana, ''ho incoraggiato Olmert a continuare tutti gli sforzi necessari per procedere verso una soluzione pacifica e negoziata del conflitto in Medio Oriente e l'ho rassicurato sul fatto che l'Unione Europea è pronta, come sempre, a fornire tutto il suo sostegno a questo processo''.

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